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dom 22 marzo 2009 - Autore : gamba
Dato che si parla di tanto ma non di contenuti, provocatoriamente vi pubblico questo mia breve relazione sui problemi del commercio; spero che almeno qualche candidato sindaco ne faccia un copia incolla nel proprio programma, se non ha idee migliori.
PICCOLO COMMERCIO E MEDIA E GRANDE DISTRIBUZIONE
E? il punto maggiormente in evidenza, e la richiesta delle associazioni di commercianti è quella di fermare i prossimi progetti di strutture medie e grandi (ipermercati); visto che già ora la provincia è dotata di strutture medie e grandi più che sufficienti a soddisfare la domanda, dato che sono sparse in modo omogeneo sul territorio, la richiesta è senza dubbio legittima, ma non solo per la salvaguardia dei piccoli esercizi commerciali, ma anche per quella dei centri storici delle nostre città e dei nostri paesi, dove l?esistenza dei piccoli negozi fa anche parte della vita sociale; in merito a questo sarebbe opportuno anche emanare leggi regionali che consentano anche una diversa strutturazione dei mercati, dato che oggi non è possibile distribuire tematicamente i posti, e così si finisce per avere prevalentemente banchi di abbigliamento, quando la differenziazione dei prodotti in vendita sarebbe più che mai necessaria.
In merito alla limitazione di nuove strutture di media e grande distribuzione un passo fondamentale è quello di accogliere nel merito le osservazioni al Ptcp nel merito.

INTERVENTI CON FINANZIAMENTI PUBBLICI
Nel campo degli interventi la legge dei cosiddetti Centri Commerciali Naturali è molto importante, visto che consente interventi sia per gli investimenti dei commercianti che dei comuni sui centri storici di paesi e quartieri, ma i fondi a disposizione non sono sufficienti ed occorre soprattutto organizzare i commercianti dei vari centri, attività che occorre impegno e conoscenza dei problemi locali e delle necessità; in questo campo occorre attivarsi in provincia per riuscire ad aumentare i fondi a disposizione e nei comuni per fare attivare gli assessorati al commercio.
Questo tipo di intervento si rende necessario quando i centri storici sono oggetto di varianti importanti per quanto riguarda la mobilità, come circonvallazioni che deviano il traffico fuori dai centri abitati, in quanto possono influenzare notevolmente il settore.

CONSIDERAZIONI VARIE
Occorre considerare che nel suo insieme il piccolo commercio garantisce la presenza di servizi anche nei piccoli centri abitati, e con la sua presenza mantiene viva la vita dei centri storici; il suo maggiore punto debole è che non può garantire nella maggior parte dei casi i prezzi che pratica la grande distribuzione, per i mercati e gli ambulanti in genere il caso e diverso; va anche tenuto conto che la presenza di esercizi commerciali nelle immediate vicinanze limita la mobilità, evitando spostamenti in auto per fare spese e quindi limitando traffico ed inquinamento; quanto alla qualità del prodotto può essere un altro elemento da considerare, visto anche dal punto di vista dell?offerta turistica, dato che il settore in determinate zone della provincia, come montagna ed aree matildiche, dovrebbe esserne anche parte integrante, ma non tutti gli addetti del settore sono all?altezza della situazione ed un progetto di riqualificazione, tra l?altro inseribile anche nelle domande dei Centri Commerciali Naturali, sarebbe più che mai necessario.
Dal punto di vista occupazionale il piccolo commercio crea senz?altro maggiore occupazione delle strutture medie e grandi, crea minore mobilità dei lavoratori, in quanto nella maggioranza dei casi si tratta di residenti nelle immediate vicinanze dell?esercizio, ed anche in fatto di fedeltà si tratta di occupati quasi sempre stabili nella stessa azienda; il lato negativo potrebbe essere la scarsa sindacalizzazione dei dipendenti del settore, ma se escludiamo la coop questo avviene anche nella media e grande distribuzione, e quindi può essere reputato più argomento di riflessione che di critica, e va sottolineato che gran parte degli addetti nel piccolo commercio sono titolari, soci o collaboratori familiari dell?impresa, quindi attività non di lavoro dipendente.
Questo può essere motivo di altra riflessione, cioè degli ammortizzatori sociali per commercianti ed artigiani, ma su questo tratteremo più avanti.

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