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Aggiornamento di sabato 1 febbraio: I segni riconducibili ad un'esplosione compatibile con il botto di mercoledì notte sono presenti all'interno del campo sportivo parrocchiale. Una piccola buca di alcuni centimetri ed i resti di quello che è probabilmente un "botto" di categoria professionale (o prodotto illegalmente) e la cui detenzione è proibita e la cui esplosione è punibile con una multa. ********** Sir Arthur Conan Doyle faceva dire al suo personaggio di punta che "una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità". Il grosso botto che mercoledì 29 ha agitato la mezzanotte dei vezzanesi ha generato la domanda: ma cosa diavolo è stato ? La risposta, in ipotesi, parte dallo scartare l'impossibile. |
Aggiornamento ore 15 di martedì 10 dicembre: Intorno alle 14.00 è stata ripristinata la fornitura di corrente elettrica per gran parte della utenze della zona di Montalto. Sono al momento escluse, secondo la mappa di Enel, 32 utenze della zona di Monchio (la piccola valle che da La Vecchia sale su strada comunale a Casaratta). Non ancora riparato invece il guasto nella zona di Casola Canossa/Case Martini dopo Pecorile. In questa zona sarebbero 39 le utenze senza fornitura di energia elettrica. In questo momento (alle 15.00) apre il punto di accoglienza straordinario approntato dal Comune e Protezione Civile presso la palestra comunale di Vezzano per chi volesse trovare un posto letto, acqua calda e doccia. -------------------------------- Montalto e alcune zone di Paderna e Pecorile passeranno un'altra notte, la seconda, senza energia elettrica. In un primo momento Enel aveva promesso un riavvio del servizio per Montalto alle ore 21, cosa che non avverrà. I lavori riprenderanno domattina così come nella zona di Pecorile e Paderna. |
In termine tecnico-burocratico si chiamano "abbruciamenti". Sono i fuochi di materiale vegetale (esclusivamente vegetale) derivati dagli sfalci e potature o altri interventi in campo agricolo. Nella nottata e prima mattinata di oggi uno di questi abbruciamenti agricoli ha creato un certo allarme lungo la parte bassa della valle del Campola fino a Puianello per la particolare intensità e per il fastidio creato dai fumi di combustione. Complice l'alta pressione i fumi sono rimasti "schiacciati" a terra e portati a valle lentamente dalla poca brezza del torrente. A Vezzano capoluogo, al di là del Monte del Gesso, non si è percepito nulla. Gli abbruciamenti sono vietati, salvo alcune deroghe, in tutte le zone di pianura dell'Emilia Romagna dal 1 ottobre al 31 marzo. Il territorio di Vezzano non ricade in queste aeree e quindi gli abbruciamenti sono consentiti con alcuni limiti di quantità (3 metri cubi di materiale per ettaro al giorno), accortezze per evitare incendi e scelte di giornate umide e senza vento. |
Partiamo dalla fine: il peggio è alle nostre spalle. La perturbazione ha esaurito sul nostro territorio la sua forza. Le precipitazioni sono cessate nella prima mattinata. Sul territorio del comune di Vezzano sono caduti tra sabato e domenica tra i 60 e 70 millimetri di pioggia. Un dato importante ma non certo record. Il Crostolo ha raggiunto il colmo di piena intorno all'1 di questa notte superando di poco la punto di rilevazione di Puianello la soglia arancione, la seconda dei livelli di allerta, per poi scendere rapidamente sotto soglia gialla all'alba. I corsi d'acqua, Crostolo e Campola, non hanno rappresentato un problema particolare. Il punto notoriamente più critico è il piccolo ponte di via Lupo all'altezza della Pinetina che era già stato chiuso ieri in via precauzionale fino a fine emergenza. Le abitazioni saranno quindi parzialmente isolate (via auto) fino al cessato allarme. Qui il Crostolo nella notte ha sormontato, come fa in queste situazioni, il ponte stesso (foto). Problemi nella notte, al culmine delle precipitazioni, per fossi e allagamenti di tratti di carreggiate stradali. Dopo Pecorile, in località Case Martini, si è riattivato l'ormai storico smottamento sulla provinciale. Più problematica la situazione del Crostolo in pianura: nella mattinata ha rotto l'argine tra Cadelbosco Sotto e Santa Vittoria. Drammatica la situazione in altre zone della regione come nel bolognese. |
Il 14 marzo del 1996 la parola femminicidio non esisteva. Entrerà nel vocabolario della lingua italiana più di un decennio dopo. Jessica il pomeriggio del 14 marzo 1996, un giovedì come un altro, tornava a casa da scuola. Frequentava il Galvani di Sant'Ilario. Studiava per diventare "Tecnico dell’Impresa Grafica". Aveva 17 anni, i capelli scuri e lo sguardo da ragazzina. A scuola passa a prenderla con l'auto un suo amico, Andrea. Di solito ci pensava Giuliana, sua mamma, ma quel giorno doveva accompagnare il fratello di Jessica a calcio. Jessica abitava a Reggio vicino al vecchio Mirabello, lo stadio dentro il cuore fisico e metafisico della città che la Reggiana aveva abbandonato al suo destino neanche un anno prima con l'ultima partita contro l'Inter, in serie A. Non tornava a casa da sola Jessica perché così erano tutti più tranquilli. Sua mamma era già andata dai carabinieri due volte e aveva ricevuto una risposta che spesso era prassi: lasci perdere, non serve, è un ragazzo giovane, così lo rovina. Lasciarono perdere. Lui invece no. Quel 14 marzo del 1996, un giovedì come un altro, approfitta della licenza da militare (l'anno di servizio di leva obbligatorio verrà abolito 10 anni dopo) e si mette in macchina ad aspettare all'uscita dalla scuola. Insegue Jessica ed Andrea per tutta la via Emilia fino a Reggio, fin quasi sotto casa, fino alla fine. All'incrocio tra via Bruno Buozzi e via Pier Giacinto Terrachini, a due passi dal cuore fisico e storico della città, per alcuni interminabili minuti l'aria si riempì di urla e dolore, come mai era successo. E l'asfalto di un mare di sangue. I giornali del giorno dopo avevano dentro quelle parole che spesso erano, e sono ancora oggi, prassi: ex fidanzato, bravo ragazzo, ancora innamorato, attimo di follia, pazzo di gelosia. Il 14 marzo del 1996, un giovedì come un altro, la parola femminicidio non esisteva. Ma Jessica era lì, con i suoi 17 anni, i capelli scuri, lo sguardo da ragazzina. Oggi al posto del sangue sull'asfalto c'è una targa: "non c'è nulla in questa morte che ricordi amore". +++rinviata la cerimonia a causa di allerta meteo ++++ Sabato 19 ottobre alle 10.30 sarà intitolato ufficialmente a Jessica Filianti uno spazio pubblico a Pecorile, paese d'origine della famiglia dal lato paterno. E' il punto finale di un percorso amministrativo iniziato a fine 2020 con l'approvazione all'unanimità da parte del consiglio comunale di una proposta del gruppo di opposizione "Vezzano di Tutti", condiviso e concretizzato dall'amministrazione del sindaco Vescovi. |
Sia il Comune di Vezzano che quello di Quattro Castella in conseguenza degli eventi atmosferici hanno emesso nei giorni scorsi delle ordinanze urgenti per vietare il transito sulla ciclopedonale lungo il Crostolo, tracciato che fa parte della più lunga Via Matildica del Volto Santo che unisce Mantova e Lucca. Le ordinanze sono ancora in vigore, ma com'è la situazione della cicolopedonale tra Puianello e Vezzano ? L'aggettivo forse più pertinente è: complessa. |
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francesca ferrari commenta: Come fare per contattare la famiglia Benassi se si desidera visitare il leggi tutto...
Maurizio commenta: Salve Abbiamo novità in merito? A sedrio la fibra è ancora per leggi tutto...
Paolo commenta: Il pd ha vinto in emilia romagna,dove vince da 70 anni. Questa volta,ha leggi tutto...
A.G. commenta: Ma possiamo sensibilizzare anche chi è propetario di cani. Ho due vicini leggi tutto...
Camorani barbara commenta: Sono contenta una dimostrazione di intelligenza leggi tutto...
silvio filiaggi commenta: Caro Mattia, avendo contribuito, credo, a "un pezzetto di questa tua leggi tutto...
Franco Stazzoni commenta: Caro Mattia, quello che penso ce lo siamo detti in privato come era giusto leggi tutto...
rardTen commenta: posso usare l'italiano or leggi tutto...